Parabola Zen. Nelle prossime righe, mettiamo in evidenza, per la nostra rubrica zenlife, un racconto che parla di prepotenza. Ogni giorno ci capita spesso di subire prepotenze o di assistere a scene di prepotenza. A volte si è impreparati a questo tipo di situazioni e non reagiamo. Anche in maniera astuta. Anche se non annoverabile tra gli insegnamenti zen, il racconto di quest’articolo, mette in evidenza come, se usata l’astuzia, si può uscire egregiamente da situazioni “scomode”.
La morale del racconto è quello di non arrendersi davanti a questo tipo di situazioni e di reagire, in un modo o nell’altro, per far si che non avvengano più. Risolvere una situazione di questo tipo, di riflesso migliora anche la società che ci circonda.
La moglie del pescatore e la prepotenza
Un giorno, la moglie di un pescatore, anche se non pratica della guida di una barca, decide di avventurarsi in un lago per leggere. Preso coraggio, accende il motore e si avvia ad una distanza accettabile. Ancora la propria imbarcazione e inizia a leggere il suo bel libro. All’improvviso un rumore di motore attira la sua attenzione. Una guardia forestale si stava avvicinando alla sua barchetta.
L’uomo si avvicina e chiede: “Buongiorno signora, cosa sta facendo?
La donna con fare stupito, quasi non fosse ovvio risponde: “Sto leggendo un libro, non si vede?”
“Lei si trova in una zona vietata per la pesca”, chiosò la guardia.
“Mi dispiace. Non pensavo fosse vietato leggere in questa zona”.
“Lei non sta solo leggendo. Per quanto mi riguarda ha tutta l’attrezzatura e potrebbe iniziare in qualsiasi momento. La devo trattenere e portarla con me in caserma per farle rapporto”. Affermò l’uomo.
La donna, attonita, ci pensò e poco dopo rispose: “Se fa agente, la dovrò denunciare per abuso sessuale”
L’agente rispose: “Ma se non l’ho nemmeno toccata! Come si permette di affermare una cosa simile”.
Lei rispose: “Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento”.
La guardia forestale, capita l’antifona, si voltò e disse: “Le auguro buona giornata signora”.
E andò via.